Il progetto WildSOUND ha come obbiettivo di indagare l’impatto del rumore generato dall’uomo sulgli ecosistemi alpini. Per farlo, si articola in quattro linee di ricerca pricipali:
Monitoraggio del paesaggio sonoro
Installeremo dei sensori audio (ovverro registratori) in quattro aree del Trentino-Alto Adige e della Lombardia: Val di Non, Val di Peio, Valle del Tonale e Valfurva. Queste zone differiscono tra loro per il livello di esposizione al disturbo umano. I dati raccolti verranno utilizzati per ottenere livelli di rumore e una rappresentazione del paesaggio sonoro di queste zone. Questi valori verranno poi confrontati con informazioni sulla presenza umana, come la vicinanza a centri abitati, strade e l’intensità di attività all’aperto come escursionismo e mountain bike.

Monitoraggio della fauna selvatica
I sensori audio saranno installati in zone già monitorate attraverso l’uso di fototrappole. Da alcuni anni, queste fototrappole sono utilizzate per studiare la presenza di cervi, camosci e caprioli (per saperne di più vedi il lavoro svolto dall’Unità di Ecologia Animale della Fondazione Edmund Mach). Questo approccio ci aiuterà a capire se il rumore influisce sull’utilizzo del territorio da parte di questa specie.
Ecco un esempio di video catturato dalle foto trappole:
Effetti fisiologici del rumore
Per studiare gli effetti fisiologici dell’esposizione al rumore, analizzeremo i dati di movimento (tramite collari GPS) e i livelli di stress (attraverso l’analisi di campioni fecali) in aree con diversi gradi di disturbo acustico.
Esperimento comportamentale
Infine, condurremo un esperimento per capire come gli animali reagiscono all’esposizione diretta a suoni di origine antropica. In questo studio, gli animali verranno esposti in modo controllato a determinati suoni, e le loro reazioni verranno osservate tramite videocamere.
Lo schema qua sotto rappresenta in riassunto dei diversi obbiettivi e metodi che verranno applicati nella ricerca.