WildSOUND è un progetto dedicato all’esplorazione del paesaggio sonoro delle Alpi e a come le attività umane lo stiano trasformando.
Il suono è fondamentale per la comunicazione tra animali, e per la loro percezione dell’ambienete e di altri individui, sia specie che di specie diverse. Anche in posti remoti come le Alpi, la presenza dell’uomo è aumentata nel tempo, e con essa anche i suoni che produciamo. I suoni emessi dall’uomo possono diventare rumore quando causano un disturbo nell’ecosistema, provocando una risposta da parte degli animali, che possono modificare le aree che usano, cambiare il loro comportamento (per esempio un aumentando la vigilanza) e presentare cambiamenti fisiologici (come aumentare i loro spostamenti e quindi il dispendio energetico, o un aumento dei livelli di stress).
Grazie al sostegno del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie, il progetto WildSOUND studia l’impatto del rumore di origine umana sulla fauna selvatica negli ecosistemi alpini, con particolare attenzione ai mammiferi. L’obbiettivo è di promuovere un uso sostenibile delle aree montane, in line con l’Obbiettivo di Sviluppo Sostenibile 15 delle Nazioni Unite e con il Programma Horizon Europe.
Attraverso l’uso di numerosi registratori acustici, il progetto misurerà i livelli sonori e identificherà le principali fonti di rumore. Valuteremo anche gli effetti comportamentali e fisiologici del disturbo acustico sugli animali selvatici, conducendo esperimenti controllati per comprendere meglio questi impatti.
Il progetto è finanziato dalla Commisione Europea. Dettagli sul finanziamento del progetto si possono trovare qui.
La Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige ospita il progetto WildSOUND nell’Unità di Ecologia Animal sotto la guida della Professoressa Francesca Cagnacci. A guida del progetto c’è la dottoressa Virginia Iorio.